Il trailer di Corpo confezionato dal grande co-regista Francesco Guida! A spettatori e televisioni interessate a trasmettere il film ricordiamo che bisognerà attendere alcuni mesi poiché il lungometraggio è iscritto a festival del cinema, che potrebbero saltare vista l’emergenza Covid, ed è stato selezionato all’università del Connecticut dalla prof. di Cinema e Letteratura italiana Monica Martinelli come spunto educativo per le tematiche trattate che sussumono nei gender studies.

Nel trailer scorrono le immagini di alcuni degli interpreti: giovani talenti della compagnia teatrale Fatamorgana di Sandra Moretti, Miriam Treglia e Agnese Negrelli, l’attore di cinema Lucio Russo, il regista stesso, gli attori di teatro Luigi Pascale, Gerardo Bove, Paolo Agresta, nuove promesse come Anna Aversano e Luigi Tramutola, ma non dimentichiamo chi non compare, ossia i bravi Deborah Guercio e Stefano Stradi, le gag divertenti di Costabile Scarano, già in Benvenuti al sud, e naturalmente il compositore di tutte  le musiche del film, Antonio Sessa della Snapbeat.

Ne approfitto per ringraziare i tanti che ci hanno inviato pareri sul trailer e sul romanzo, ricchi di spunti e di indicazioni utili, anche per la preparazione di un sequel. Sui social alcuni lettori hanno pubblicato con post fotografici la copia di Corpo appena ricevuta dal corriere di Amazon, oppure una parte dell’ebook che li ha particolarmente colpiti. Prossimamente farò una raccolta delle migliori opinioni a cui dedicherò sul blog uno spazio personalizzato!

Naturalmente le sequenze del trailer suscitano curiosità senza lasciar trasparire la trama, sono volutamente disordinate, rapidissime e ritmate affinché tutti possano beneficiare pienamente dell’avventura e dei rapporti fra i personaggi. Anche il romanzo non è etichettabile in un genere definito, secondo il magazine Tempo si tratta di una storia psicologica e thriller, un inno alla libertà che vi farà inerpicare “nei meandri mitologici di Paestum e nei misteri di centri medievali, lungo i sentieri di luce fra la verde montagna e l’iridescenza marina, laddove le relazioni umane disvelano l’interiore profondità, fra l’incanto e gli abissi”.

 

Miriamok

Vi lascio un piccolo frammento

… La macchina procedeva piano come la musica classica della cassetta nell’autoradio. Tutti e due l’ascoltavano immersi nei pensieri più disparati. La strada, salendo, compiva il periplo del rilievo più alto. <<Quello è il Castello del Frate>> spiegò Charles senza approfondire la genesi toponomastica del borgo. <<Tra il castello e il campanile c’è la mia casa>>. Era il suo buen retiro, quivi aveva scelto di trasferirsi anni addietro ma non si era mai appassionato alla disputa storica e religiosa che divide le grazie d’altura da quelle marine. Di lassù, ormai prossimi alla villa, scendendo con gli occhi potevano ammirare un <<colle interamente verde>>, prima base greca via via miracolosamente scampata alle devastazioni di guerra e ora alla cementificazione del Belpaese; il porto e le pinete, i faraglioni e le grotte marine oltre le quali aleggia il mito di una sirena dell’Odissea. Mentre l’uomo era intento a sistemare l’auto nel parcheggio Monika ruotò verso il mare, espanse il sorriso come una farfalla sugli alberi in fiore che si stagliavano sul panorama. L’impulso era di correre sull’orlo del burrone per tuffare lo sguardo nell’infinito, ma si contentò di stendere il collo lungo e affusolato per alzarsi sulle punte. Come per magia, dominava l’uomo in altezza. <<La casa è nel parcheggio?>> disse ilare. Al suo cospetto, Charles rimase senza respiro. Il viso di Monika, candido e fiero, combaciava con il sole calante sulla linea del blu.